Criticare la tecnocrazia e l’ideologia del progresso non significa rifiutare in toto le avventure delle idee umane ma temere la barbarie della ragione e i rottami della modernità, di cui già parlava Vico nel XVIII secolo. La deviazione distruttiva della cultura, la sua incessante strumentalizzazione da parte di specifici agenti politici, le cui narrazioni sono finalizzate a controllare e soggiogare il corpo sociale, trova nel movimento transumanista la più pericolosa manifestazione.